Un liberale è colui che in generale crede nelle libertà dell’Uomo e in sostanza nell’Individuo.
Molte volte temi profondi sono stati trattati in storie di fantascienza. È questo un esempio.
Data, personaggio della serie fantascientifica Star Trek – The Next Generation (1987-1994), è un androide che aspira a diventare totalmente umano.
Nell’episodio “La misura di un uomo” (ep. 2.09) i diritti di Data come individuo sono calpestati quando uno scienziato della Flotta Stellare vuole studiarlo, smantellandolo, con l’intento di ottenere abbastanza conoscenza tecnica per costruire altri androidi come Data.
Proponiamo stralci di dialoghi provenienti dall’episodio sperando si accenda una proficua discussione.
Picard – Il comandante Riker ha dimostrato drammaticamente a questa corte che il tenente comandante Data è una macchina. Ma noi lo neghiamo? No, perché questo non è rilevante. Anche noi siamo macchine, solo che siamo macchine di un altro genere. Inoltre il comandante Riker ci ha anche ricordato che il tenente comandante Data è stato creato da un umano; Noi lo neghiamo? No. Anche questo non è rilevante. I bambini sono creati dai blocchi di costruzione del DNA dei loro genitori. Sono proprietà?
Picard – Chiamo il tenente comandate Data alla sbarra.
Picard – Che cosa sono?
Data – Le mie medaglie
Picard – Perché le ha messe in valigia. A quale scopo logico le servono.
Data – Non lo so, signore. Suppongo a nessuno. Solo che le volevo. È forse vanità?
Picard – E questo?
Data – È un suo regalo, signore.
Picard – Ha un valore per Lei?
Data – Si, signore.
Picard – Perché?
Data – È un ricordo di un’amicizia e del mio servizio.
…
Picard chiama alla sbarra lo scienziato.
Picard – Dunque è sua convinzione che il comandante Data non sia un essere senziente e che di conseguenza non devono essergli riconosciuti gli stessi diritti riservati a tutte le altre forme di vita di questa federazione.
…
Picard – Che cosa è richiesto per essere senzienti?
Scienziato – Intelligenza, consapevolezza, coscienza.
…
Picard – Per quanto riguarda la coscienza di sé, che cosa vuol dire? Perché… perché io sono cosciente di me?
Scienziato – Perché lei è cosciente della sua esistenza e delle sue azioni, è perfettamente cosciente di se stesso e del suo ego.
Picard – Comandante, cosa sta facendo adesso? (si rivolge a Data)
Data – Sto prendendo parte ad un’udienza per determinare i miei diritti ed il mio status. Sono una persona o una proprietà?
Picard – E cosa è in gioco?
Data – Il mio diritto di scelta… e forse la mia stessa vita
Picard – I miei diritti, il mio status, il mio diritto di scelta… la mia vita. Beh, a me sembra sufficientemente cosciente di sé, non crede?
…
Picard – … e adesso lei propone di smontarlo.
Scienziato – Così da potere imparare da esso e costruirne altri
Picard – Quanti altri?
Scienziato – Quanti ne serviranno… centinaia… migliaia se necessario… non c’è limite.
Picard – Un solo Data, mi perdoni (dice rivolto a Data) comandante, è una curiosità, anzi una meraviglia, ma migliaia di Data… Non crede che diventerebbe una razza? E non saremo giudicati per il nostro modo di trattare questa razza? Allora mi dica Comandante (si rivolge allo scienziato che nella flotta riveste tale grado) che cos’è Data?
Scienziato – Io non capisco.
Picard – Che cos’è lui?
Scienziato – Una macchina
Picard – Lo è? Ne è sicuro?
Scienziato: Sì
Picard – Ha soddisfatto due dei suoi tre criteri. E se soddisfacesse anche il terzo, la consapevolezza, anche in minima parte, allora cosa sarebbe. Io non lo so. E lei?
Questa è la domanda alla quale dobbiamo rispondere.
Vostro onore un’aula di tribunale è un crogiolo in cui bruciamo le cose irrilevanti finché non restiamo con il prodotto puro, la verità, per sempre. Beh presto o tardi quest’uomo o qualcun altro come lui riuscirà a replicare il comandante Data. La decisione che lei prenderà qui quest’oggi determinerà come noi consideriamo questa… questa creazione del nostro genio. Quindi rivelerà il tipo di gente che siamo, quello che lui è destinato ad essere andrà molto al di là di questa corte, di questo singolo androide. Potrebbe significativamente ridefinire i limiti dell’indipendenza, della libertà personale espandendoli per alcuni e riducendoli selvaggiamente per altri. Siete pronti a condannare lui e tutti quelli che verranno dopo alla servitù e alla schiavitù.
…
Capitano Louvois (il giudice) – “Lui (Data) è li che mi sta guardando ed io non so che cosa sia. Questo caso ha a che fare con la metafisica, con domande che è meglio lasciare ai santi o ai filosofi. Io non sono competente, non sono qualificata per rispondere ad esse. Devo emettere una sentenza che cerchi di guardare al futuro. Data è una macchina? Sì. È proprietà della Flotta Stellare? No. Tutti noi abbiamo girato intorno alla questione principale, cioè se Data ha un’anima. Ma io non posso dirlo. Neanch’io posso dire di averla. Ma ho il preciso dovere di lasciargli la libertà di esaminare la questione da solo. La sentenza di questa corte è che il tenente comandate Data ha la più completa libertà di scelta.”