14 Gennaio ore 10.30
Il seguente dialogo precede le prossime storie.
Al telefono Carolina, futura protagonista della storia a New York e Ale, personaggio su cui sarà incentrata la prossima storia.
C – Ciao Ale, come va?
A – Ciao Carolina, disturbo?
C – No, figurati. Dimmi pure. Hai bisogno?
A – Umh, no, volevo solo dirti una cosa…
C – Dimmi, aspetta che non sento bene
A – Vuoi che ti richiami?
C – No, no. Ora va bene.
A – Hemm… no è che abbiamo sentito di una cosa strana…
C – Strana? In che senso?
A – Si, di certo non dovrebbe ancora essere divulgato, ma… a te posso, anzi devi essere messa al corrente. Anche perché per qualche settimana non ti vedremo.
C – Che succede? Mi devo preoccupare? C’è qualche problema a lavoro? A casa… potrei dire… se non ti conoscessi!
poi sospirando ed abbassando il tono continua
C – Ma a te quando si può parlare di casa.
A – Ma no, no.
C – Ehi?
A – Sì
C – Allora?
A – È che pare che… è stato avvistato poco fa qualcosa.
C – In che senso? Che stai dicendo? Dai che non ho molto tempo.
A – La notizia è di ora, sotto assoluto riservo, ma qualcosa di non bene identificato si sta dirigendo verso la Terra. Non sappiamo cosa sia. Ma pare che si schianterà…
C – …
A – Mi stai ascoltando?
C – Qualcosa si schianterà sulla Terra… Ma di che cosa si tratta?!
A – Non lo so. È stano, non sembra un asteroide…
C – Allora c’è qualcosa che il grande Ale non sa! Ci sono voluti gli alieni per arrivare a scoprirlo!
A – Tu scherzi, ma… sì, è più probabile che siano gli alieni, che un asteroide. Per questo ti ho chiamata.
C – Un’asteroide? Gli alieni? Ma sei sicuro?
A – Sono sicuro.
C – Stai scherzando? Perché a me non sembr…
A – Non sto scherzando.
C- E quindi?
A – Ascolta. La direzione punta qui sul Centro Italia, forse proprio in Toscana e pensavo dovessi saperlo… devo verificare le coordinate. Non sono ancora certe. Volevo solo informarti. Qualunque cosa sarà, avremo bisogno di te.
C – Ah, certo, mi sono preparata una vita per questa eventualità. Oltretutto con la certezza che questa eventualità non si sarebbe praticamente mai verificata. Però… ora io blocco il mio viaggio. È ovvio!
A – No, no, assolutamente, nessun problema. Se non mi sbaglio il tuo viaggio è di un mese e
C – In realtà 38 giorni.
A – Cosa?
C – No, dicevo: 38 giorni. Non un mese. Avevo 38 giorni di ferie arretrate. Li ho usati tutti.
A – Va bene. 30 o 40 giorni, non fa differenza! Ciò che sta arrivando sarà sicuramente ancora abbastanza lontano dalla Terra tra due mesi. E al tuo ritorno sapremo sicuramente come agire. E sicuramente non abbiamo alcun bisogno in questo mese di te. O in questi 40 giorni. Anzi disturberesti. Dopo, invece, sarai fondamentale.
C – Va bene. Comunque il 21 Febbraio, all’alba, ti chiamo.
A – Ed io non ti rispondo! Scherzo. Comunque anch’io in queste settimane alternerò un po’ il lavoro con la vacanza.
C – Tu, vacanza!
A – Scherza, scherza.
quindi sorridendo aggiunge
A – Comunque, a scanso di equivoci, devi andare… a proposito dove stai andando?
ed intanto tra sé e sé continua
A – Cioè “dove”! Così per modo di dire.
C – A New York. E già sto per far tardi.
A – Tardi? Al giorno d’oggi si può far tutto senza muoversi!
C – Con la tabella di marcia, sì! Inizia ad essere tardi.
A – Sì, va beh…
C – Comunque tutto è meno strano di una volta. Pensa a quando si stava a far nulla davanti ad uno schermo a seguire le vicende di estranei inventate da ulteriori estranei!
A – O quando tutti spiattellavano pubblicamente i propri fatti privati!
C – Altri tempi, altro mondo.
A – Ma non so più se ora è meglio. Dove siamo giunti…
C – Proprio tu lo dici?
A – E lo so che detto da me sembra ridicolo, ma…
C – Comunque ora devo andare. Scusa, ma ti devo salutare. Ci vediamo tra trentotto giorni
A – Ciao